Festival TABù_LA FINE COME INIZIO

Festival Tabù è un evento che arriva al terzo anno di vita e si propone come contenitore tematico dove si possono trovare spettacoli teatrali, di danza o musicali, performance e talk informali . Il trait d’union che collega i vari linguaggi artistici è una tematica che, anno per anno, la direzione artistica identifica come dimenticata, scomoda o impellente per il contesto socio-culturale di riferimento. 

Una rassegna nell’ambito dell’arte contemporanea per avvicinarsi a quello che fa paura, a quello che ancora non si vede, per dare voce a chi o a cosa non è facile rappresentare o nominare, cercando di costruire un pensiero inclusivo per le mille sfumature dell’umano. 

La prima edizione ha affrontato i tabù legati all’identità di genere e alla sessualità, la seconda quelli che riguardano la ricerca o l’affermazione dell’identità attraverso la fisicità e l’immaginario dei corpi.

Nel 2024 il fulcro sarà il concetto di fine. Il sottotitolo che determina il focus tematico si specificherà in “La fine come inizio”. La tematica legata al concetto di fine è ampia, ma forse ci sono, nel tempo che stiamo vivendo, dei processi sociali, delle fini o meglio delle trasformazioni che paiono mostrare un carattere di impellenza, sia per implicazioni intrinseche di cui sono portatrici sia per la difficoltà nell’essere affrontate. 

 

La struttura del Festival si estende su diversi piani caratterizzati da due diversi cuori pulsanti:

 

  • eventi informali, performance e installazioni dislocate in intimi spazi off ricavati da luoghi non convenzionali del Teatro di Villazzano.

 

Si esordirà infatti  il 2 maggio dalle ore 18.30 con l’evento “SPIN-ON SPIN-OFF”, un format per portare a teatro lo spirito alternativo dell’aperitivo informale (grazie alla collaborazione del beer firm FORAVìA di Trento)  con l’espressione artistica portata in scena da giovani attori e attrici trentini e non: Beatrice Elena Festi, Giulio Macrì con Nicola Lorusso, Andrea Visibelli con Jacopo Pagliari

“Le fini sono momenti per ripartire e rinascere ed è giusto consacrarle a dovere!” Questo lo slogan dell’evento “FESTA DELLE FINI” che coronerà la prima settimana di festival con un OPEN MIC libero chiunque voglia partecipare, uno swap party, un laboratorio di carta riciclata piantabile, una degustazione di birre artigianali, un’inaugurazione di un’ installazione fotografica dj set i festeggiamenti vari si distenderanno la domenica 5 maggio dalle 16.00 fino a sera! 

 

Il 5 maggio ad ore 18.30 verrà inaugurata l’installazione fotografica  “L’ATTIMO” un progetto di Fabio Cunego, con foto di Tiziana Salvadori. L’installazione sarà in esposizione fino a settembre, alla mercé delle intemperie delle stagioni come parte integrante del progetto che ci esorta a cogliere quell’attimo che, come nasce, finisce.

 

Il 5 e 8 maggio ad orari 19.00 e 21.00 sarà possibile partecipare al “TUNNEL DEL TABù”. Un’esplorazione intima ed immersiva, disseminata di performance, installazioni, opere d’arte, momenti musicali e teatrali dove il viaggio nei meandri del teatro si fa trasporto attivo di sensazioni ed emozioni profonde.

 

L’8 maggio ad ore 20.00 e 22.00 ospiteremo uno spettacolo di teatro danza dal titolo “LA NONA – Quel che resta di noi e della terra (passo a due)” un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. 

 

  • spettacoli teatrali rivolti alla grande platea.    

Il 4 maggio alle ore 20.45 ospiteremo “LOVE LIES BLEEDING” uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Aps TeatroE con il sostegno di Silent Art Explorer scritto da Don DeLillo che si snoda attorno alla domanda “Quando termina la vita? O, meglio, quando è giusto che termini la vita?”.

 

“Cosa può portare un uomo a commettere atti di atroce violenza su una donna?” questa la domanda sulla quale si interroga lo spettacolo “LO STRONZO” del Teatro delle Temperie, in scena il 9 maggio alle 20.45.

 

Gran finale con la compagnia ANAGOOR che porterà “MEPHISTOPHELES eine Grand Tour” trasportandoci in un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz. 

 

 

Festival Tabù quest’anno è uno spazio fisico e mentale per il ragionamento e l’emozione in connessione con la tematica della fine e della perdita che può essere allo stesso tempo risorsa e trasformazione. 

 

 

Segue la programmazione con descrizione degli spettacoli ospitati dal Festival:

 

 SPIN-ON-SPIN-OFF: 2 maggio dalle 18.30

 

Spineremo birre e brevi spettacoli nella fucina OFF creata al Teatro di Villazzano!  

Tra performance teatrali e birre spillate, un interessante modo di vivere il teatro: birra alla mano, divano comodo e la visione di mini-show imperdibili. Una lettura interpretata da Beatrice Elena Festi:  “Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione” di Miranda Rose Hall, un urlo di terrore e insieme un inno alla vita.  Al termine degustazione a cura di Birre Foravia! Di seguito il talk show a cura degli stand-up comedian Andrea Visibelli e Jacopo Pagliari: “Confini: la morte nell’opera di Shakespeare”,  una chiacchierata dissacrante alla ricerca del senso che la triste mietitrice ha avuto nell’opera del Bardo. Chiuderà la giornata lo spettacolo “MEMORI” di e con Giulio Macrì e Nicola Lorusso, il racconto di due anime che frugano nel passato inseguendo la reminiscenza di quell’istante che ha stravolto il loro esistere. 

[MAX 40 PERSONE – si consiglia prenotazione]

 

Love-Lies-Bleeding: 4 maggio alle 20.45

di Don DeLillo, traduzione Alessandra Serra

Regia Giuseppe Isgrò

con Francesca Frigoli, Daniele Fedeli, Liliana Benini

Scena e Costumi Giovanni De Francesco, Edoardo Colandrea

Disegno e architettura del suono Stefano K Testa

con la consulenza di Shari DeLorian

Visuals Luca Intermite

Dramaturg Matteo Colombo

Cura del progetto Francesca Marianna Consonni

Assistente alla regia Giulia Dalle Rive

Uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Aps TeatroE con il sostegno di Silent Art Explorer

 

Quando termina la vita? O, meglio, quando è giusto che termini la vita? È questa la domanda attorno alla quale si snoda lo spettacolo Love-Lies-Bleeding che prende il titolo dal nome straordinariamente poetico dell’amaranto, fiore associato all’immortalità e dai poteri terapeutici. In una casa nel deserto sud-ovest degli Stati Uniti, Sean, Toinette e Lia sono stretti attorno ad Alex, divenuto un “vegetale” dopo due ictus. I personaggi dibattono intorno alla qualità minima della vita e alle volontà imperscrutabili di un corpo inerte. 

 

LA FESTA DELLE FINI:

Le fini sono momenti per ripartire e rinascere ed è giusto consacrarle a dovere!

Nasce così l’idea di un avvenimento per celebrare nuove strade che si aprono in orizzonti da esplorare, partendo da ciò che rimane. Varie attività proseguiranno fino a sera: swap party organizzato in collaborazione con l’associazione El Costurero, un modo sostenibile per dare nuova vita ad abiti in disuso; laboratorio a cura di Pokart, l’arte della carta piantabile-un’ alternativa di riciclo; inaugurazione installazione fotografica “L’ATTIMO” un progetto di Fabio Cunego, con foto di Tiziana Salvadori; degustazioneDove finisce il luppolo?” con spiegazione del processo di creazione della birra con i ragazzi di Foravia; OPEN MIC libero per condividere e commemorare le proprie fini/inizi. Durante tutto l’evento dj set a cura di Lollo Punk.

 

L’ATTIMO:

un progetto di Fabio Cunego,
con foto di Tiziana Salvadori

  • 5 maggio 2024 | 18.30  : inaugurazione installazione fotografica “L’ATTIMO” 
  • Dal 5 maggio 2024 in poi : installazione fotografica “L’ATTIMO” visibile al pubblico in qualsiasi giorno e ora!

L’installazione sarà in esposizione fino a settembre, alla mercé delle intemperie delle stagioni come parte integrante del progetto che ci esorta a cogliere quell’attimo che, come nasce, finisce.

 

TUNNEL DEL TABù:

a cura di Mirko Corradini

  • 5 maggio 2024 | 19.00 (TURNO1)
  • 5 maggio 2024 | 21.00 (TURNO2)
  • 8 maggio 2024 | 19.00 (TURNO1)
  • 8 maggio 2024 | 19.00 (TURNO2)

“Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.” — Thomas Stearns Eliot

Un’esplorazione intima ed immersiva, disseminata di performance, installazioni, opere d’arte, momenti musicali e teatrali dove il viaggio nei meandri del teatro si fa trasporto attivo di sensazioni ed emozioni profonde. La stessa profondità che si intravede all’entrata di un tunnel e che porta con sé la promessa di una nuova rivelazione.

[MAX 15 PERSONE – si consiglia prenotazione]

 

LA NONA – Quel che resta di noi e della terra: 8 maggio | ore 20.00 e ore 22.00

 

Coreografia e concept: Flavia Bucciero 

Musica: L. van Beethoven, Nona Sinfonia 

Interventi di musica elettronica: Antonio Ferdinando Di Stefano 

Danzatrici interpreti: Iolanda Del Vecchio e Pauline Manfredi

Disegno luci: Riccardo Tonelli 

Su una nuova e trasformata sensibilità, la compagnia ha incontrato o meglio rincontrato la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, composizione nella quale l’intento dell’autore è quello di provare a saldare la frattura tra genere umano e Natura, che ha rotto l’armonia delle origini. La mancanza di armonia genera malattia e morte. Questo tema, evidente già dalle prime note, è estremamente attuale. Nulla può tornare com’era in origine, ma tutto deve necessariamente trasformarsi in qualcosa di diverso, sia nelle relazioni genere umano-natura, sia in quelle tra esseri umani, in un tutto inscindibile.  E’ necessaria una rigenerazione, passare attraverso la sofferenza e la morte, intesa come catarsi, per dare luogo ad una nuova prospettiva. Tutta la sinfonia può essere vista come un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. ll caos scompare, o per meglio dire, si trasforma.

[MAX 40 PERSONE – si consiglia prenotazione]

 

LO STRONZO: 9 maggio | ore 20.45

 

vincitore del Premio To-Fringe Festival 2018 – semifinalista al Premio In Box blu 2018

di e con Andrea Lupo
aiuto regia Giovanni Cordì
elementi di scena Matteo Soltanto
elementi di scena realizzati nel laboratorio ERT
suoni e musiche originali D.A.D.D
foto di scena Roberto Cerè
una produzione Teatro delle Temperie
con il sostegno della Regione Emilia – Romagna
con il patrocinio di Amnesty International Italia

 

Sul palco un’enorme porta chiusa simboleggia fra le altre cose ciò che separa dalla comprensione e dalla radice del “maschile”. In scena una coppia, rispondente ad ogni possibile criterio di “normalità”, un uomo comune (Luca) che può essere chiunque. Un viaggio intimo e profondo nella nella sua forma mentale. Cosa fa di un uomo un uomo? Quali sono i pensieri, le reazioni, i comportamenti che comunemente vengono etichettati come maschili? Lo sono davvero? Arrivati a questo punto di consapevolezza ci sono solo due possibilità: irrigidirsi, rifiutare ogni dubbio e ogni possibilità di cambiamento oppure cercare di ricostruire un sé maschile differente. Un’interpretazione intensa e un ritmo che toglie il fiato, lascia ogni uomo in sala a domandarsi “Quanto c’è di Luca in me?” e  ogni donna a chiedersi “Quanti Luca ho incontrato nella vita?”

 

MEPHISTOPHELES eine Grand Tour: 11 maggio | ore 20.45

produzione Anagoor 2020

Scritto e diretto da Simone Derai

Musica e live set Mauro Martinuz

Editing Simone Derai

Direttore di fotografia Giulio Favotto

Coproduzione Kunstfest Weimar, Theater an der Ruhr, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Museo Madre, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto.

Anagoor raduna il materiale video raccolto tra il 2012 e il 2020 in un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz. Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce secondo una possibile etimologia greca) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto: l’impossibile. L’enorme quantità di materiale inedito trova nuova composizione in questo volo e caduta in forma di concerto cum figuris.



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