Comunicato stampa

4 aprile 2024

 

Il Teatro di Villazzano

presenta

Festival Tabù


La fine come inizio
dal 2 al 11 maggio 2024

produzione APS Fantasio

 

Presentata la terza edizione di Festival Tabù, il progetto di APS Fantasio che riunisce spettacoli teatrali, di danza e musicali, performance, eventi di incontro e talk informali attorno a un tema “tabù” ogni anno diverso. 

Il filo rosso che dà il titolo a ogni edizione viene scelto dalla direzione tra quelli considerati significativi, scomodi, dimenticati o impellenti, e declinato attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea per avvicinarsi a quello che fa paura, a quello che ancora non si vede, per dare voce a chi o a cosa non è facile rappresentare o nominare, cercando di costruire un pensiero inclusivo per le mille sfumature dell’umano. 

Dopo la prima edizione, dedicata ai tabù tabù legati all’identità di genere e alla sessualità, e alla seconda, che ha indagato la ricerca o l’affermazione dell’identità attraverso la fisicità e l’immaginario dei corpi, la terza si concentra sul concetto di fine. “La fine come inizio” esplora i molti significati di fine – la fine della vita umana o animale, la fine di alcuni processi sociali o culturali che stiamo vivendo, la fine di periodi storici mondiali o personali – e cerca di abbattere le comuni ritrosie che esistono nel parlare di tali argomenti.

Il programma dell’edizione 2024 si estende per due settimane dal 2 all’11 maggio, occuperà tutti gli spazi del Teatro di Villazzano (via Umberto Giordano 6, Villazzano, Trento) e comprende spettacoli teatrali, performance interattive, eventi informali e installazioni. Il Festival dedicato alle fini non poteva che concludersi con uno spettacolo di enorme impatto di una delle compagnie di ricerca più interessanti d’Italia: Mephistopheles di Anagoor.

Mirko Corradini, direttore del Teatro di Villazzano: “Il Festival Tabù è un progetto nel quale crediamo moltissimo per la sua portata umana, oltre che artistica. Il nostro intento non è scandalizzare o creare una sterile provocazione. Crediamo nel potere trasformativo dell’arte e in particolare dell’arte teatrale, che fa incontrare e discutere le persone. Quando pensiamo alla fine si immagina sempre il termine, spesso doloroso o tragico, di una vita umana o di una relazione.  Festival Tabù quest’anno è uno spazio fisico e mentale per ragionare sulla fine, che può essere allo stesso tempo risorsa e trasformazione. Con “La fine come inzio” vogliamo accompagnare spettatori e spettatrici a esplorare in profondità il concetto di fine nelle sue varie sfaccettature, e magari tornare a casa con un’idea diversa.”

Elda Angela Detassis, co direttrice di Festival Tabù: “Abbiamo voluto ragionare in profondità sul senso di “fine” e sul timore che qualsiasi fine porta con sé. Con questa programmazione mettiamo l’accento sulle numerose tipologie di fini che possiamo attraversare come individui e società e sul senso che queste fini portano con sé, consapevoli che a ogni fine corrisponde sempre un inizio”.

Elisa Galter, co direttrice di Festival Tabù: “In particolare negli eventi collettivi abbiamo voluto sperimentare nuove forme di aggregazione e di spettacolarità. La volontà è quella di mettere al centro della condivisione del tempo e dello spazio degli appuntamenti di spettacolo, di performance e di intrattenimento”.

Elisabetta Bozzarelli, assessora alla cultura del Comune di Trento: “Festival Tabù rappresenta perfettamente il senso del teatro: un luogo fisico che si fa agorà pubblica, luogo di incontro di corpi e storie. Già con i temi proposti nelle passate edizioni, ma ancora di più con l’edizione 2024, Festival Tabù diventa uno spazio dove entrare in relazione ed elaborare collettivamente tematiche che riguardano tutti noi, ma di cui spesso si ha timore di parlare”.

La struttura del Festival comprende due filoni di eventi diversi e complementari

 

  • eventi informali, performance e installazioni dislocate in intimi spazi off ricavati da luoghi non convenzionali del Teatro di Villazzano

 

Dall’esordio con “SPIN-ON SPIN-OFF”, il format che mescola il momento di “fine giornata” dell’aperitivo con la proposta di alcuni mini-spettacoli (2 maggio) alla “FESTA DELLE FINI” che corona la prima settimana di Festival con un momento di musica, intrattenimento e open mic (5 maggio), il Festival Tabù occupa tutti gli spazi del Teatro di Villazzano. All’esterno è prevista l’installazione fotografica “L’ATTIMO”, destinata a essere modificata dagli agenti atmosferici (inaugurazione 5 maggio), mentre le quinte e gli spazi del Teatro solitamente riservati agli addetti ai lavori ospitano l’esplorazione immersiva “TUNNEL DEL TABÙ” e lo spettacolo di teatro danza “LA NONA – Quel che resta di noi e della terra (passo a due)” un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura (8 maggio). 

 

  • spettacoli teatrali rivolti alla grande platea

 

Tre i principali appuntamenti di questa edizione: “LOVE LIES BLEEDING” uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Aps TeatroE con il sostegno di Silent Art Explorer scritto da Don DeLillo che si snoda attorno alla domanda “Quando termina la vita? O, meglio, quando è giusto che termini la vita?” (4 maggio); “LO STRONZO” del Teatro delle Temperie che esplora il tema della violenza di genere dal punto di vista dell’uomo violento (9 maggio); il gran finale con “MEPHISTOPHELES eine Grand Tour” di Anagoor, un viaggio per immagini attraverso la sofferenza del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz (11 maggio).